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Manduria

La Cattedrale di Manduria

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La cattedrale, intitolata alla SS. Trinità, costituisce il capolavoro di architettura sacra cinquecentesca di Manduria. Il primo impianto della chiesa risale all'XI secolo, al centro del borgo medievale denominato Casalnuovo. Successivi rimaneggiamenti, finalizzati all'allargamento e al consolidamento della struttura, ne cambiarono radicalmente il volto a partire dal XVI secolo. Dell'impianto originario rimangono i leoni stilofori ai lati dell'ingresso principale e qualche elemento architettonico messo in luce nel corso dei recenti restauri. La facciata si articola su due ordini, scandita da paraste con uno splendido rosone centrale e il portale. La triplice corona del rosone è scolpita con raffigurazioni di profeti, tralci di vite e putti, e racchiude una grande vetrata con calice raggiato realizzata su disegno del Cesanelli, che ne curò il restauro tra il 1938 e il 1940. Il portale, opera del maestro Raimondo di Francavilla, è datato al 1532, come riportato dall'epigrafe, e sormontato da una trabeazione con la rappresentazione della Trinità. La chiesa presenta all'interno cinque navate con archi a tutto sesto ad eccezione del transetto. La navata centrale, più alta rispetto alle altre, culmina con un presbiterio sopraelevato e un abside esagonale completamente rivestita di piccole nicchie con statue, opera di Placido Buffelli di Alessano (1675-1680). Di eccezionale fattura sono il pulpito ligneo in noce datato al 1608 e il fonte battesimale decorato a bassorilievo del 1534. In seguito all'allargamento dell'edificio sacro, fu inglobato nella struttura anche il quattrocentesco campanile a cinque piani, ingentilito da grandi finestre e decorazioni architettoniche quali balconcini, colonnine e mascheroni.