Barocco Pugliese

Martina Franca

La chiesa di San Domenico - Martina Franca

L'attuale chiesa dedicata a San Domenico fu costruita fra il 1745 e il 1750 abbattendo la precedente chiesa medievale dedicata a San Pietro Martire. Il progetto fu affidato al domenicano fra' Antonio Cantalupi. La facciata sicuramente è l'esempio più trionfale del barocco martinese, molto vicino a quello di matrice leccese, per la particolare decorazione monumentale che sovrasta ogni dettaglio. Un'affinità in tal senso è costituita dai capitelli le cui sirene avvolte dalle foglie di acanto e festoni di frutta ricordano molto quelle del Palazzo del Seminario di Lecce. La creatività barocca serpeggia su tutto il prospetto, infatti, il portale è definito da un'elegante modanatura sovrastato dallo stemma dell'ordine, la cui apoteosi è solennizzata da due putti suonatori. Si passa così al grande finestrone ingentilito da un cherubino paffutello, degna sostituzione del rosone delle chiese romaniche in chiave barocca, e infine in alto spicca il timpano spezzato con volute arricciate. L'impianto interno della chiesa è marcato da una finta croce latina con un transetto leggermente accennato. All'interno si possono ammirare le tele della Madonna del Rosario con Santi (1762) firmata da Domenico Carella, Nicola Gliri, Pietro De Mauro e un crocifisso di Riccardo Brudaglio. La cupola è interamente decorata da una tempera che raffigura l'intervento propiziatorio della Madonna del Rosario durante la battaglia di Lepanto. Di lato alla chiesa c'è il convento che ospitò i domenicani, il primo ordine monastico giunto a Martina Franca.

Informazioni

La chiesa è sempre aperta. Presenta diversi scalini in corrispondenza dell'ingresso.

Bibliografia

Fumarola, M. (1983) I domenicani a Martina Franca, Martina Franca.
Pizzigallo, M. (1986) Martina Franca – Alla scoperta del centro antico, Martina Franca.
Marturano, N. - Marino’, P. (1992) Civiltà del barocco a Martina Franca, Fasano di Puglia.
Marturano, N. (1972) La chiesa di San Domenico, in “Giorno per Giorno”, n. 7, Martina Franca, pp. 10-12;