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Locorotondo

Le contrade di Locorotondo

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La città di Locorotondo è famosa per le sue numerose contrade, se ne contano ben 138. Le contrade sono unità demografica territoriale dipendente dal comune ma collocate in campagna. Per lo più le contrade sono costituite da un agglomerato di casedde e trulli, collocati intorno ad uno spazio comune dal quale si diramano i tratturi. Lo spazio comune è sempre stato il perno primario attorno al quale ruotava tutta la vita sociale, lavorativa e aggregativa degli abitanti della contrada. Infatti in questo spazio, detto in dialetto jazzélere (piazzale), di solito si trovano l'aia, il pozzo grande o cisterna e una chiesetta. Nel Novecento, inoltre, molte contrade si arricchirono anche di uffici postali e di caseggiati rossi destinati alle scolaresche. Quindi un'ulteriore implementazione di servizi destinati a soddisfare le moderne necessità.
La denominazione delle contrade è molto variegata e per alcuni versi anche ignota, perché non si riesce a risalire all'etimologia. Alcune contrade sono dedicate ai santi; come Sant'Anna, San Marco o Sant'Elia. Il nome di altre contrade trae origine dalle famiglie benestanti titolari della masseria più florida. Questo è il caso di Pantaleo, Baccaro, Tuttulmo e così via.
Altre si ispirano ad una particolarità geomorfologia; tipo Votano, Pentimi, Grotta, Cupa ecc… Oppure fanno riferimento ad edifici particolari; come Casellone, Mulino, Ospedale; o ad antichi strumenti contadini; come Calascione, Tagaro ecc; o, infine ad elementi naturali presenti in zona: Cerrosa, Cinquenoci ecc.
Anche se nel corso dei secoli sono cambiati i modi di vivere, le contrade di Locorotondo, ancora oggi, continuano ad essere densamente abitate e a rappresentare l'alter ego del borgo più bello d'Italia, ma in campagna, dove si conserva l'antica naturalezza della civiltà dei contadini.

Bibliografia

Mongiello, L. (1996) Masserie di Puglia, Bari, Adda Editore.