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Francavilla Fontana

Culto della Madonna della Fontana - Francavilla Fontana

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Il principe di Taranto Filippo D'Angiò (1278 – 1332), dopo la morte di Carlo II, decise di far visita ai suoi possedimenti, tra cui i casali che circondano l'attuale città di Francavilla. Per meglio conoscere siffatte terre, inoltre, organizzò una battuta di caccia con i baroni e con esperti cacciatori della zona. Un mattino, dunque, il principe si inoltrò dentro la selva che circondava la Villa del Salvatore, conosciuta anche con il nome di Bosco di Rodio, seminato di folti cespugli ed alberi. Tra i cacciatori della spedizione vi era mastro Elia Marrese, il quale, perlustrando il territorio, si accorse di un cervo, genuflesso, che si rinfrescava nei pressi di una fontana. Il cacciatore, desideroso di farne preda, scoccò dall'arco una freccia la quale, invece di ferire l'animale, ritornò indietro. Sbigottito, Elia si avvicinò e vide il cervo genuflesso non per bere, come aveva inizialmente pensato, ma come se accanto alla Fonte venerasse qualcosa di sacro, nascosto tra i cespugli. Intanto il principe, accorso insieme agli altri cacciatori, fu informato dell'accaduto e immediatamente diede ordine di diradare quella parte di selva da cespugli e da rami frondosi per capire la causa di quel prodigio. Una volta ripulita la zona, agli occhi dei presenti apparve una piccola grotta lunga otto palmi, ed in fondo un muro alto quattro palmi e lungo sei, ove apparve dipinta l'immagine della Madonna con Bambino in stile bizantino. Dopo la scoperta dell'immagine il principe ordinò che si fabbricasse ivi una chiesa che, da allora, fu conosciuta come chiesa della Madonna della Fontana. In seguito, tramite gli uffici di Bertrando, vescovo di Oria, papa Giovanni XXII concesse, con il Breve Apostolico del 23 agosto 1332, l'indulgenza plenaria a tutti i fedeli che avessero visitato detta immagine il 14 settembre.

 

Informazioni

Il culto della Madonna della Fontana, patrona della città, ritrovò nuovo slancio dopo il terremoto del 20 febbraio 1743, quando fu ricostruita la chiesa, trasferita l'icona sull'altare della navata destra ed acquistata la statua della processione. Alla Madonna della Fontana va riferito anche il miracolo del rinverdimento degli ulivi, che si festeggia ogni 24 gennaio, ricordato anche in una tela nella chiesa Matrice del pittore Domenico Carella. Recentemente è stata ripristinata anche la cavalcata storica, lungo le vie del centro, che rievoca la scoperta dell'immagine.

Bibliografia

Argentina, N. (1912), Culto e chiesa di Maria della Fontana. Dalle origini al secentenario (1310 – 1910), Taranto, Tipografia Giovanni e Michele Spagnolo.

Anonimo (1938), Origine di Francavilla Fontana e fatti posteriori, raccolti per cura di un sacerdote devoto di Maria SS. della Fontana, protettrice della città, Sassoferrato, Scuola Tipografica Francescana del Collegio Piccoli Missionari di s. Antonio.

Primaldi Coco, A. O.F.M. (1996), Il miracolo della Madonna della Fontana del rinverdimento degli ulivi e la sua data storica, Montanaro editore, ristampa anastatica.

 A.A.V.V. (2007), Francavilla Fontana, Milano Mondadori, Guide artistiche Electa.

 

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