Francavilla
Fontana
Chiesa della Madonna della Fontana - Francavilla Fontana
L'edificio, originariamente, presentava una severa ed elegante
architettura gotica, così come narra l'abate Giovan Battista
Pacichelli nel suo Regno di Napoli in prospettiva (Napoli, 1703,
Parte II, pg. 119). Stando a quanto riporta l'illustre viaggiatore
la facciata, nonostante i restauri subiti in differenti tempi,
conservava ancora il maestoso rosone sovrastante la porta
d'ingresso, le bifore dei muri laterali, il campanile torreggiante,
terminante con quattro cuspidi slanciate. L'antica chiesa,
risalente al periodo 1310-20 aveva, originariamente, nove altari,
quattro a destra e quattro a sinistra rispetto all'altare maggiore,
dedicato alla Madonna della Fontana, dietro alquale si trovava
«…la veneranda Grotta, cinta di grate di
ferro…» (Pacichelli, Op. cit. Parte II, p. 120). Le
cappelle laterali, com'è dato rilevare dai documenti, erano,
partendo da destra: altare del Venerabile, in cui si ammirava un
tabernacolo del SS. Sacramento in cristallo, l'altare di s. Pietro
Apostolo, l'altare di s. Cataldo, e l'altare della Santa Croce di
Gerusalemme, in cui si venerava una maestosa reliquia che
racchiudeva un pezzo della croce di Cristo. Da sinistra, invece, si
trovavano l'altare di s. Antonio Abate, l'altare di s. Francesco da
Paola, l'altare della Madonna delle Grazie e l'altare di s. Andrea.
Dopo il terremoto del 20 febbraio 1743 della vecchia chiesa non
rimase che il ricordo: la ricostruzione del complesso fu promossa
da Michele Imperiali IV, con la posa della prima pietra il 15
agosto del 1743. La nuova chiesa, composta da tre navate, poggia su
pilastri che sostengono, al centro, una cupola slanciata, distesa
su un tamburo traforato da otto finestroni. La facciata, ricamata
da un arabescato barocco, ha tre ingressi, ed è decorata,
nel secondo, con la statua della Madonna della Fontana col motto
“sitientes venite ad acquas”.
Informazioni
La chiesa celebra, in questo periodo, i 250 anni della sua
riedificazione (1759 – 2009). Nel 1863 il consiglio comunale
deliberò di associare la denominazione di Madonna della
“Fontana” al toponimo di Francavilla, sia per
distinguere la città da altre omonime, che per devozione
verso questo antico culto, nato con la fondazione stessa del paese,
oggi conosciuto, appunto, come Francavilla Fontana.
Bibliografia
Pacichelli, G. B. (1703), Il Regno di Napoli in Prospettiva,
ristampa anastatica, Arnaldo Forni Editore, 1975, Bologna.
Argentina, N. (1912), Culto e chiesa di Maria della Fontana. Dalle
origini al secentenario (1310 – 1910), Taranto, Tipografia
Giovanni e Michele Spagnolo.
Anonimo (1938), Origine di Francavilla Fontana e fatti posteriori,
raccolti per cura di un sacerdote devoto di Maria SS. della
Fontana, protettrice della città, Sassoferrato, Scuola
Tipografica Francescana del Collegio Piccoli Missionari di s.
Antonio.
Primaldi Coco, A. O.F.M. (1996), Il miracolo della Madonna della
Fontana del rinverdimento degli ulivi e la sua data storica,
Montanaro editore, ristampa anastatica.
A.A.V.V. (2007), Francavilla Fontana, Milano Mondadori, Guide
artistiche Electa.