Generale
Le orecchiette
Simbolo della tradizione culinaria pugliese, le orecchiette hanno
ormai da tempo varcato i confini regionali e nazionali. È in
Puglia, però, che esse si realizzano ancora a mano: non
è raro, infatti, passeggiando tra i centri storici delle
città, trovare anziane massaie che fanno mostra della loro
arte mentre le preparano in casa. Solo un impasto di acqua tiepida,
sale e semola: l’abilità sta tutta nel dare alla massa
la giusta consistenza. Una operazione semplice solo in apparenza,
ma che in realtà richiede una manualità perfetta e
tanta esperienza. Tirata la pasta a forma di grissino, le loro
abili mani prelevano un pezzetto per volta e, incavandolo mediante
la pressione con il dito pollice, gli danno la tipica forma di
piccolo “orecchio”. Questa forma, in passato, ne
facilitava l’essicazione e quindi la conservazione per far
fronte ai periodi di carestia. La storia racconta che le
orecchiette apparvero per la prima volta a Bari in un banchetto che
si tenne nel Castello Svevo in onore della regina Isabella
d’Aragona, mentre numerose pietanze a base di orecchiette
vennero servite nel pranzo offerto per il matrimonio della duchessa
Bona Sforza.
Conosciute anche come “recchietelle", le orecchiette assumono
nomi diversi a seconda delle loro dimensioni: in particolare le
baresi "strascinate" hanno una minore concavità e gli
“stacchijoddi” brindisini hanno la forma a cupola, ma
sono solitamente più grandi.
La preferenza per l’una o per l’altra dipende dal gusto
personale ma anche dalle tradizioni locali di ciascuna
comunità che ricorre all’una o all’altra a
seconda della ricetta da seguire.
Grazie alla loro rugosità, esse mantengono egregiamente sia
la cottura che i condimenti. Tra questi ultimi, in particolare,
spiccano i sughi di carne. In tal caso esse si condiscono con sugo
di pomodoro nel quale sono state fatte cuocere le braciolette
(fettine di carne, arrotolate su un ripieno di lardo, pecorino
grattugiato, prezzemolo e pepe e legate con uno stecchino) e
servite con una bracioletta poggiata sopra … certo non
proprio un primo piatto leggerissimo, ma senz’altro
irresistibile.
Il primato delle orecchiette al ragù viene insidiato nelle
ricette tradizionali dei nostri comuni solo dalle
orecchiette
con le cime di rape, una verdura dal gusto un po’
amarognolo ed intenso a cui nessun pugliese sa rinunciare.
Bibliografia
Sbisà, N. (1997)
Le tradizioni gastronomiche in
Puglia, Bari, Gius. Laterza & Figli spa.
Sbisà, N. (2003)
Viaggio nei giacimenti golosi in Puglia
e Basilicata, Colori e Sapori, Bari, Mario Adda Editore.
“La Puglia ha le mani in pasta” in
TERRA,
AGRICOLTURA, AMBIENTE, ALIMENTAZIONE, Conversano, Edinorba
srl, Edizione fuori commercio.
Buono, V. – Dellefoglie, A. (2008)
A tavola in provincia
di Brindisi, Bari, Levante Editore.